TASSA DI SOGGIORNO
Marisa Melpignano: 'Gli operatori turistici non sono mucche da mungere'
Questa mattina (22 febbraio) il sindaco in una conferenza stampa illustrerà le novità in materia, ma cresce il malcontento fra gli operatori turistici.

Fasano - Oggi, venerdì 22 febbraio, nella Sala di rappresentanza del Comune di Fasano, è convocata alle 11 una conferenza-stampa sul nuovo sistema di applicazione dell'imposta di soggiorno. Il sindaco Zaccaria, il vice sindaco Giovanni Cisternino, assessore al Bilancio e il dirigente competente Marisa Ruggiero illustreranno ai giornalisti le novità in materia.
«Daremo tutti i particolari – anticipa il sindaco Zaccaria - sulle innovazioni che vogliamo sottoporre al consiglio comunale: i conti tornano e lo dimostreremo. Vogliamo far capire perché le gestioni passate fanno nascere l'esigenza di reperire nuove risorse, a causa della Finanziaria 2019, e come questo non inciderà sulle tasche dei fasanesi. Spiegheremo anche che altre soluzioni toglierebbero risorse ai cittadini e alle associazioni culturali e sportive».
Ma alla notizia dell'estensione della Tassa di Soggiorno per tutto l'anno c'è un prima forte presa di posizione della signora Marisa Melpignano al termine di un partecipato incontro fra operatori del settore tenutosi mercoledì 20 febbraio, al quale ha preso parte anche Pierangelo Argentieri presidente di Federalberghi della Provincia di Brindisi.
«Noi non abbiamo niente contro la tassa di soggiorno – spiega a Osservatorioggi Marisa Melpignano ¬. Ma qualcuno deve rendersi conto che gli operatori turistici di Fasano non sono mucche da mungere. È impensabile che dall'oggi al domani la tassa venga estesa a tutto l'anno, cambiando senza alcun preavviso il regolamento che definisce l'applicazione della tassa.
Qualcuno non si rende conto che la nostra attività turistica è programmata con largo anticipo, per cui abbiamo dei contratti in essere per i quali, in base al regolamento vigente, non era stata prevista l'applicazione della Tassa di Soggiorno. Per noi non si tratta di una modica cifra: se un cliente ha prenotato l'intera struttura per una settimana, considerando che l'importo da applicare è di 5 euro a persona, è facile fare i conti di quanto ciò viene a incidere sulle nostre tasche e non su quella degli ospiti con i quali non possiamo cambiare le condizioni contrattuali. Quindi è necessario che l'entrata in vigore di queste nuove regole sia differita di almeno due anni e quindi non venga applicata la tassa per tutti i contratti già in essere. Qualcuno non si rende conto che durante i periodi di minore affluenza turistica, noi pur di mantenere gli alberghi aperti e assicurare lo stipendio ai nostri dipendenti, siamo costretti a fare offerte sottocosto».
Ma il malessere non si ferma qui.
«C'è poi un altro problema – continua nel suo sfogo Marisa Melpignano –. La tassa di soggiorno è una tassa di scopo, quindi deve essere reinvestita in atti amministrativi che producano benefici per il turismo. A tale proposito voglio sottolineare che noi per far venire i turisti a Fasano investiamo centinaia di migliaia di euro l'anno: il Comune di Fasano per promozione turistica ha appena diecimila euro. Il problema vero è che con i soldi della Tassa di Soggiorno si va a coprire voci di bilancio che niente hanno a che vedere con il turismo.
Un esempio clamoroso sono gli 80mila euro impegnati per il Teatro Pubblico Pugliese. A teatro ci vanno i fasanesi che pagano un regolare biglietto, perché allora attingere ai fondi dalla Tassa di Soggiorno per pagare gli spettacoli? Capirei che si investisse per proseguire gli scavi archeologici di Egnazia, ma perché elargire contributi clientelari a varie associazioni locali? Allora, noi vogliamo sederci intorno a un tavolo con l'amministrazione e decidere insieme le cose da fare con i soldi che arrivano dalle nostre strutture».
È facile immaginare che siamo solo all'inizio di un lungo contenzioso fra Palazzo di Città e gli operatori turistici del territorio.
di Redazione
21/02/2019 alle 17:02:43
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